Ti sei mai chiesto perché ami così tanto le tue app?

Te lo diciamo noi in tre parole: fruibilità, semplicità e personalizzazione.

Elisa Susan
N26 Magazine -Edizione italiana

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Prenditi un attimo, afferra il tuo telefono e fai la prima cosa che ti salta in mente. Scommetto che hai aperto un app e hai cominciato a scorrere liberamente tra i suoi contenuti. Beh, se l’hai fatto, tranquillo, non sei l’unico…

Secondo dati recenti, gli americani controllano il loro smartphone più di 80 volte al giorno, per un totale di 5 ore.

L’utilizzo delle app, che comprende servizi di messaggistica, social media, shopping, musica e streaming video fino al controllo delle proprie finanze, rappresenta oltre l’80% del tempo totale trascorso sul proprio smartphone. Le app mobile giocano un ruolo cruciale nella nostra frenetica vita guidata dalla tecnologia e, senza di loro, vivremmo le nostre attività quotidiane senza uno scopo preciso.

L’utilizzo delle app continua ad aumentare e non possiamo fare a meno di chiederci: cosa rende tanto utile un’applicazione? Perché alcune app sono migliori di altre? E infine, cosa le rende così piacevoli?

Fondamentalmente, le app che offrono una user experience sofisticata e di alta qualità, sono totalmente diverse dalle altre. Le app di successo tengono conto delle esigenze e degli schemi comportamentali dei loro utenti in modo da implementare delle funzionalità pratiche e intuitive che permettano all’utente di averne il controllo. Per fornire all’utente un’esperienza che gli trasmetta qualcosa di concreto, la fruibilità, la semplicità e la personalizzazione sono aspetti che dovrebbero essere messi in prima linea nel design di un app.

Fruibilità

Il primo passo per fornire all’utente un’esperienza memorabile è assicurarsi che la fruibilità della propria app sia di prima qualità. Al di là della semplicità d’uso, la fruibilità è essenzialmente il miglior modo per misurare l’efficienza e l’efficacia dell’app nel portare a termine il compito per cui è stata creata.

“La fruibilità risponde alla domanda: ‘L’utente riesce a raggiungere il suo obiettivo?’” — Dr. Joyce Lee, Human Factors Design presso Apple.

Una buona user experience comincia molto prima della scrittura di una singola linea di codice: il processo infatti, inizia con una ricerca approfondita sui bisogni e sui punti deboli degli utenti, i problemi a grande impatto e altri elementi che portano allo sviluppo delle funzionalità.

Una buona fruibilità assicura che l’utente sia in grado di ottenere esattamente ciò di cui ha bisogno mentre usa l’app. Quest’ultimo infatti dovrebbe semplicemente aprire l’app e trovare, con pochi tocchi, ciò di cui ha bisogno.

Le app mobile create per le aziende che si occupano di trasporti, sono un esempio perfetto: pensa ad Uber. Subito dopo aver aperto l’app, in cima ad una mappa interattiva, attraverso la quale si possono vedere tutte le macchine disponibili nelle vicinanze, appare un box di testo con scritto “Where to?” (“Dove si va?”). Questo permette all’utente di scrivere, in pochi secondi, la propria destinazione, un particolare fondamentale per tutti coloro che hanno bisogno di arrivare velocemente in un dato luogo. Inoltre ti permette di vedere gli ultimi luoghi in cui sei andato e di prenotare le corse in anticipo, molto utile per i pendolari.

Il controllo da parte dell’utente è un altro aspetto importante della fruibilità. Idealmente dovrebbe esistere una curva di apprendimento molto semplice quando si usa un app per la prima volta. Oltre ad assicurare una user experience intuitiva, le migliori app prevedono anche funzionalità come: le notifiche per gli avvisi importanti, la verifica a due fattori per la sicurezza e altre impostazioni regolabili per permettere all’utente di avere il pieno controllo sulle funzionalità.

Semplicità

La semplicità è un altro fattore chiave per una buona user experience. Normalmente la semplicità si basa su alcuni elementi di base, come ad esempio: chiarezza, comodità e più in generale facilità d’uso. Un buon design dovrebbe essere in grado di semplificare le difficoltà, o i punti deboli, al fine di creare un processo semplice e diretto.

Un’app può essere ricca di funzionalità incredibili, ma a meno che ognuna di queste non sia assolutamente necessaria, la user experience non sarà perfetta. Un design minimalista obbliga gli sviluppatori a valutare i bisogni fondamentali dell’utente e a capire quindi se una funzionalità è, o meno, di vitale importanza per il raggiungimento dei suoi obiettivi. Le funzionalità o gli elementi che non sono fondamentali devono quindi essere eliminati dal prodotto finale.

Le migliori app hanno un’interfaccia utente (UI) pulita e ben organizzata, priva di ogni possibile elemento di disordine o di distrazione. I famosi indicatori visivi, quali ad esempio i pulsanti grandi o i loghi con colori contrastanti, aiutano a richiamare l’attenzione sulle azioni più importanti, mentre l’utente naviga attraverso la UI. Anche i colori possono avere una funzione specifica e, sebbene di solito sia consigliabile non utilizzare più di due o tre colori vivaci, bisognerebbe scegliere dei colori facili da interpretare che richiamino il marchio dell’azienda.

Le app con un bel design, sostituiscono lunghe frasi con simboli eleganti. Nell’app di N26, per esempio, sono presenti varie categorie che aiutano l’utente a snellire l’organizzazione delle sue spese e a tenerne traccia, ognuna di queste con un simbolo diverso: trasporti, generi alimentari e acquisti. Inoltre l’utilizzo di animazioni discrete e di buon gusto, rendono l’utilizzo delle funzionalità, chiaro e divertente. Le animazioni sono particolarmente utili se usate per grafici interattivi e menù a cascata o anche per distrarre l’utente durante il caricamento di una funzionalità (ad esempio, quando le informazioni di un cliente N26 vengono verificate, l’immagine della carta scorre).

Personalizzazione

Oltre alla fruibilità e alla semplicità, le migliori app si adattano all’individuo che le utilizza. Le persone portano con sé, ovunque e in qualsiasi momento, il loro smartphone e ormai possiamo dire che è diventato il nostro accessorio più importante. Affidiamo proprio a lui le nostre informazioni personali e contenuti quali: foto, video, contatti e persino il nostro portafoglio digitale. Ognuno di noi è unico e usa il proprio cellulare in maniera differente ed è proprio per questo motivo che è importante per le applicazioni creare una user experience altamente personalizzata.

Airbnb è l’esempio perfetto di compagnia che ha deciso di fare della personalizzazione il suo cuore pulsante. Con decine di milioni di annunci in tutto il mondo, Airbnb usa diversi algoritmi e una collezione avanzata di dati per creare un’esperienza su misura per ogni utente. L’app, tenendo traccia delle varie preferenze date dall’utente in termini di data, luogo, interessi, fascia di prezzo, servizi ecc, è in grado di offrire, ad ogni utente, accurati consigli su diversi alloggi ed esperienze. L’applicazione memorizza le precedenti ricerche, offre recensioni dettagliate, scritte da altri utenti e ordinate per rilevanza, e ti permette di connettere gli altri tuoi account, per darti i migliori consigli tenendo conto dei tuoi interessi personali.

Allo stesso modo, molte app di ristorazione, come ad esempio Starbucks e Dig Inn (una catena di ristorazione americana), non ti mostrano solo dove si trova lo store più vicino e come raggiungerlo, ma tengono anche conto degli ordini precedenti e ti permettono di ordinare di nuovo lo stesso piatto, semplicemente con un tocco (un po’ come l’acquisto one-click su Amazon). Il livello di personalizzazione e di praticità che hanno raggiunto queste app, gli permette di distinguersi da tutte le altre.

In sostanza, le migliori applicazioni offrono un mix imbattibile di fruibilità, semplicità e personalizzazione. La prossima volta che utilizzerai la tua app preferita, potresti renderti conto di queste qualità particolari che la rendono così piacevole da usare.

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