Lascia che la musica paghi: perché la Dj berlinese Annie-O ha lasciato un lavoro da oltre €100k preferendo l’instabilità finanziaria

Il percorso dalla finanza alla musica non è proprio il più facile da seguire. Annie-O ha deciso di percorrerlo quando si è resa conto che non credeva più nel sogno che stava perseguendo. La storia di questa Dj dimostra che qualche volta bisogna lasciar andare male le cose per capire cosa vuoi veramente, anche se ciò potrebbe significare rimanere al verde per un po’.

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N26 Magazine -Edizione italiana

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Tutti hanno bisogno di una conferma, chi prima, chi dopo, perché essere felice dei propri traguardi è importante, ma bisogna avere dagli altri la conferma che stai facendo la cosa giusta.

Questo è esattamente ciò che Annie-O ha cercato per tutta la sua vita. Pensava di averlo trovato alla Scuola di Management di Beisheim [WHU], una delle scuole di economia più prestigiose della Germania dove le aziende ricercano talenti.

Merrill Lynch scelse Annie ancora prima che avesse finito l’ultimo anno di studi. Questa, per lei, fu una conferma.

Nel 2006, finita la WHU, accettò quel lavoro da €120.000 con Merrill Lynch a Londra, facendo così quel salto di qualità tanto sperato nell’ambito finanziario. Tutto si era sistemato ed era sulla strada per il successo. Ma qualcosa andò storto.

“Ero talmente preoccupata di dimostrare a me stessa che ce la potevo fare che mi stavo dimenticando quali erano realmente le mie esigenze. Erano passate poche settimane da quando avevo cominciato il lavoro, ma qualcosa dentro di me si stava ribellando. Praticamente ero entrata in letargo e piano piano mi stavo deprimendo. Non riuscivo a sopportarlo perché avevo sviluppato un nuovo tipo di personalità.

Questa nuova personalità era Annie-O e si manifestò successivamente ad alcune serate trascorse con i suoi coinquilini che non facevano parte del mondo bancario. Ben presto, fu chiaro che la consulenza finanziaria sarebbe potuta essere la carriera dei sogni di Anne-Kathrin Oelman, ma non quella di Annie-O, la quale voleva invece lasciare il segno.

Il comportamento di Annie O non è raro. Viviamo in un’epoca in cui essere insoddisfatti del proprio lavoro è una cosa normale: negli Stati Uniti 7 persone su 10 non sono felici del proprio lavoro. J.T. O’Donnell, Amministratore delegato del WorkItDaily.com, sostiene che la dipendenza dagli elogi sia una delle principali cause. “Vogliamo che le persone rimangano impressionate da noi… le scelte che prendiamo nell’ambito lavorativo, le facciamo per impressionare gli altri così che noi possiamo trovare in questi una conferma. Il problema però è che facendo così, perdiamo di vista ciò che ci rende veramente felici..”

Successe proprio questo a Annie O.

“Sentivo queste due parti crescere in me e credevo di poterle conciliare, mi ripetevo a me stessa che sarei stata una brava bancaria, che non sarei affondata nel sistema. Ma quando ebbi la possibilità di provare uno stile di vita alternativo, il mio vero io prese il sopravvento. Credo che la vita da bancaria fosse solo un ideale che mi ero costruita e che volevo raggiungere solo per poter avere una conferma dagli altri.”

A questo punto Annie-O non aveva un vero e proprio piano B, tutto ciò che sapeva era che doveva trovare una nuova strada. Ciò non le negò di dare un’altra possibilità ad un possibile lavoro stabile. Lavorò presso due agenzie di comunicazione a Londra e tornò persino a Berlino per provare con mano cosa significasse la vita da startup ma ormai era troppo tardi: la Anne-Kathrin degli orari da ufficio non esisteva più. Ormai esisteva solo Annie-O.

Eppure, molti di noi non avrebbero rinunciato ad un regolare stipendio. David Solomon, il nuovo amministratore delegato della Goldman Sachs, ne è un esempio: è un finanziatore ma anche un DJ.

“Riflettendo sulle mie decisioni, ho realizzato che fare soldi non era il vero problema. I miei genitori hanno sempre lavorato duramente, erano benestanti e io sono cresciuta senza la preoccupazione dei soldi. Non era qualcosa che desideravo ardentemente e non è per questo motivo che mi sono dedicata all’ambito bancario.”

Fortunatamente Annie si licenziò nel giorno in cui ottenne il suo bonus e quindi ebbe un po’ di margine finanziario e un po’ di tempo per far crescere il suo nuovo io. Lasciò liberi i suoi ricci che aveva tenuto nascosti per anni nell’ambito finanziario, fondò una band chiamata Cappuccetto Rosso, imparò a suonare la batteria e si immerse a tempo pieno nelle notti londinesi, mischiandosi così con persone a lei affini.

“Nel momento in cui mi lasciai andare, cominciò la vera magia. All’improvviso mi sentii ispirata.”

Ma a Londra le cose non erano molto facili. Perse parte del suo cambiamento in una piccola impresa che poi fallì e quando la sua band si sciolse, lei si ritrovò in un vicolo cieco. Per quanto avesse pianificato perfettamente la sua vita precedente, ora si trovava alla deriva. Aveva appreso alcuni trucchi da Dj e decise di concentrarsi totalmente su quello. Al contrario della banca, tutto questo le venne naturale, non era qualcosa che aveva cercato intenzionalmente.

“Lo spirito da Dj e la musica li avevo sempre avuti dentro di me. Da piccola suonavo il piano e sono sempre stata incline alla musica, ma non avrei mai pensato che sarebbe stato qualcosa che avrebbe riempito la mia vita.”

Da un terreno instabile ad una scena familiare

Quando Annie-O cominciò a fare la Dj, riuscì ad esibirsi facilmente grazie ai contratti che aveva conosciuto durante alcuni party. Riuscì così a trasformarsi da invitata alla festa a Dj.

Una volta messo un piede in questo mondo, ho cominciato a suonare a qualche concerto e mi sono fatta conoscere per il mio stile funky, da lì, grazie al passaparola, è stato tutto in discesa.”

Ma anche se si esibiva nei migliori locali, come il Fabric, fare la Dj non le permetteva di pagare le bollette. Doveva sostenere un affitto a Londra e un mutuo a Berlino. I soldi erano sempre di meno e lei, in quel momento, non era altro che un ex bancaria di successo senza un piano preciso.

Avevo dei costi fissi molto alti ma credevo comunque che fosse un buon momento per concetrarmi sulla carriera da Dj. Purtroppo però mi ritrovai a dover affrontare gravi problemi finanziari. Era un fallimento e motivo di vergogna per me.

Era determinata a rinunciare a qualsiasi aiuto da parte della sua famiglia e a qualsiasi tipo di indennità. Decise di cercare una soluzione a Berlino. Il tempo trascorso a Londra le venne in aiuto quando decise di usare la sua ottima conoscenza dell’inglese per diventare una traduttrice.

“Quando sono arrivata a Berlino, pensavo di dover ricominciare da zero in termini di contatti, ma in realtà non fu così: c’erano un sacco di connessioni tra Londra e Berlino e con le referenze dei locali in cui avevo suonato a Londra, fu molto facile trovare dei luoghi in cui esibirsi a Berlino.”

Negli ultimi tre anni, Annie-O si è affermata. La musica paga. Ma come nel caso della banca, non si tratta di soldi, si tratta di conferme, si tratta di fare la cosa giusta.

Visto che non mi sono dedicata ad altri lavori, mi sento abbastanza sicura nel dire che sono una Dj. Ci sono molte persone che dicono di essere Dj ma hanno un lavoro regolare, il che va bene, ma per come la penso io, non sarei credibile se non fosse la mia unica fonte di reddito.”

Come si può immaginare, Annie non si dedica ad un genere particolare ma, anzi, suona diversi tipi di musica e crea dei mix che riescono a fondere persino l’indie e il grime (anche detto garage rap). E sì, ci sono le esibizioni al Kit Kat o all’Insomnia ma Annie si esibisce anche in luoghi che gli altri Dj non prenderebbero nemmeno in considerazione: feste in barca o in aziende. Queste pagano bene (Annie lo dovrebbe sapere), ma la cosa più importante è che le permettono anche di trovarsi faccia a faccia con la vita che ha lasciato, soprattutto quando si tratta di banche.

“Sento il bisogno di dirgli che facevo parte del loro mondo. Sono felice di averlo fatto e mi piace l’idea che mi guardino in maniera diversa, non solo come una Dj. Sono stata anche dall’altra parte e in questo modo guadagno credibilità.”

Trovare la propria strada in un’affollata Berlino

Annie ora si esibisce due o tre volte a settimana. Ovviamente ci sono momenti in cui è più impegnata e altri in cui lo è meno, ma come ogni altro intrattenitore, il suo obiettivo è quello di rendere felice il pubblico e ottenere ciò che ha sempre cercato.

“Mi piace vedere le persone che si perdono nella musica, che si lasciano andare, che ballano e che sorridono felicemente. Il mio scopo è quello di entusiasmare la pista da ballo e quando succede sento una scarica di euforia scorrermi addosso. Questa è la mia maggiore conferma.”

Molte persone hanno un lavoro a cui danno una data di scadenza, ci sono Dj che hanno 50 anni o anche 60 e non intendono fermarsi. Annie ammette di avere un grande punto di domanda riguardo alla durata del suo lavoro da Dj. È un lavoro che può logorarti.

“Stare dietro alla consolle del Dj è un’arma a doppio taglio per me: da una parte adoro il potere che ho nel cambiare l’umore delle persone che ascoltano la mia musica, dall’altra questo potere mi rende ansiosa e sensibile. Leggo costantemente la faccia e il linguaggio del corpo delle persone e sto attenta alle dinamiche della pista da ballo.”

Tenendo conto di tutto ciò, sta già programmando di produrre qualcosa. Come fare altrimenti per influenzare la vita delle persone più a lungo di una sola notte e lasciare un’impronta più duratura?

Data la sua diversa conoscenza in due campi totalmente distinti e non solo, sarebbe un’eccellente educatrice, forse anche migliore che come Dj. Infatti ha già fatto qualche esperienza con un paio di TED talks ispirazionali.

“Sono decisamente il tipo di persona a cui piace corteggiare la gente e con le parole è ancora più facile. Negli ultimi due anni ho fatto dei discorsi o sono intervenuta in alcune conferenze e mi è piaciuto moltissimo (forse anche un po’ di più del mio lavoro da Dj) perché forse le parole sono uno strumento ancora più forte della musica.”

Da Anne-Kathrin Oelmann a Annie-O. Da Londra a Berlino. Dai concerti aziendali al Kit Kat club. Ciò che colpisce di Annie sono il valore e l’amore per le persone e la determinazione a migliorare il loro benessere.

“La musica che io suono, seppur diversa, ha una cosa in comune: dà conforto. Voglio condividere con le persone la felicità, la gioia e l’energia positiva.”

Non suona molto come una frase da bancaria, no? Ma magari il suo percorso potrebbe persuadere qualche altro pesce fuor d’acqua, appartenente al suo vecchio mondo, a seguire il suo stesso percorso. Questa si che sarebbe una vera e propria conferma.

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