I comportamenti che ti fanno perdere soldi

Elisa Susan
N26 Magazine -Edizione italiana
9 min readOct 4, 2018

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Nella nostra vita quotidiana preleviamo in contanti, utilizziamo la carta o il nostro smartphone (con Apple Pay o Google Pay) molte più volte di quanto vorremmo. Molte volte senza nemmeno pensarci. Ma a cosa si deve questa necessità di spendere? Raquel Mascaraque, un’esperta di Neuro-marketing, ce lo spiega.

Un giorno sei più felice di una pasqua perchè hai ricevuto lo stipendio e alcune settimane dopo l’unica cosa che vedi è una palla di fieno che rotola nel deserto del tuo conto.

Cos’è successo?

Ciò che è chiaro, è che viviamo in una cultura che si basa sul consumo e alcune volte assumiamo dei comportamenti che non fanno altro che renderci più poveri.

La mia prima conclusione:

Non è difficile risparmiare, semplicemente è più facile (e più eccitante!) spendere.

Ecco 7 comportamenti che ti fanno perdere un po’ del tuo denaro.

1. Hai trovato un “affare”

Solo a vedere uno sconto maggiore del 50% ti si dilatano le pupille! Potrebbe anche essere che il prodotto in sé non ti interessi, ma il solo fatto di comprare qualcosa ad un prezzo stracciato, ti da un enorme piacere. Ti da una sensazione di potere, controllo e intelligenza. Scusa, forse non mi sono spiegato bene: Ti dà una sensazione di FALSO potere, controllo e intelligenza. Ovviamente si tratta di una delle strategie più vecchie del marketing: gli sconti.

Adesso starai pensando che questo a te non succede, giusto? Hai mai comprato dei vestiti per poi fargli passare mesi e mesi nell’armadio? Non hai niente a casa che non hai mai utilizzato?

Nel mio caso si tratta di un frullatore. Un fantastico frullatore, che veniva venduto col 60% di sconto, in grado di fare fantastici frullati e frappè. O meglio…questo è quello che mi hanno detto quando l’ho comprato, perché non l’ho mai usato!

Il nostro cervello compara opzioni continuamente, questo è dovuto al sistema della ricompensa o dell’avversione alla perdita. Diciamo che si tratta di una valutazione che il nostro cervello fa quando deve decidere se vale o meno la pena di comprare un oggetto. Qui ci sono un po’ di informazioni in più su come lavora ogni parte del nostro cervello.

Per capire se sta facendo una cosa giusta o una cosa sbagliata, il tuo cervello, fa una comparazione. Quindi se fosse possibile mettere a confronto prodotti della stessa marca, sarebbe ancora meglio.

Un marchio famoso che usa questo trucco è Apple: infatti, sul sito, si possono comparare le varie funzionalità dei differenti modelli e, una volta deciso il colore e la grandezza (l’importante infatti è che si veda in modo molto chiaro), otteniamo il prezzo. Eh sì, il prezzo. In questo caso abbiamo tre opzioni:

  1. 64 GB, al modico prezzo di €1.159
  2. 256 GB per €1.329
  3. 512 GB per €1.559

Ora, proviamo a pensare a quale sarebbe la scelta più logica. Hai già deciso di spendere una fortuna per uno smartphone di cui probabilmente non hai nemmeno bisogno, quindi come minimo spenderai 1.159 euro. Partiamo da questa base (in psicologia si chiama “effetto ancora”), ma ovviamente dobbiamo tenere conto delle migliaia di foto che farai…quindi probabilmente sarebbe conveniente considerare l’opzione di pagare poco di più per avere più del doppio di GB. Sarebbe da sciocchi non comprare il modello da 1.329 euro, non credi?

E il modello da 512 GB? Non si vende? Ovviamente sì. Ci sarà sicuramente qualcuno che lo comprerà. Ma quel prezzo è stato messo lì, semplicemente per far sì che il tuo cervello continui a comparare i vari modelli e, rendere la tua scelta, razionale. Perché, ovviamente…non hai bisogno di tutti quei GB…no? È una strategia curiosa, non trovi?

2. Poco spendi, poco godi

Non c’è bisogno di dirtelo, le nostre madri e le nostre nonne ce l’hanno detto fin troppe volte. La verità è che in certi casi è meglio non avere il braccino corto. Di solito succede con i dispositivi elettronici, le macchine, ecc. Se compri uno smartphone o un computer economico, nel giro di un anno comincerà a darti problemi e ti renderai conto di non aver fatto un affare, anzi.

La stessa cosa succede con le macchine: non vuoi spendere troppi soldi e compri una Renault di seconda mano (forse anche terza o quarta, chissà…) che cade a pezzi. E, allo stesso modo che per il telefono, un anno dopo, il meccanico ti dice: “Le conviene comprarne una nuova piuttosto che mettere a posto questa”.

Ciò, in Neuro-marketing, si chiama: acquisto impulsivo dovuto all’avversione alla perdita.

3. Oggetti simpatici/carini di cui non hai assolutamente bisogno

Si dice che il primo step per affrontare un problema sia ammettere che ne hai uno. Hai capito a cosa mi sto riferendo? A tutti è successo di comprare qualcosa di cui non avevamo assolutamente bisogno.

Molte persone adorano comprare soprammobili o decorazioni di vario tipo. Riempiamo le nostre case di ananas, cactus, fenicotteri, luci…che dopo poco tempo cominciamo inevitabilmente a odiare. Perché? Perché non abbiamo bisogno di quegli oggetti, sono stati solo degli acquisti impulsivi.

A molti, piace comprare anche oggetti con un design simpatico e di dubbio utilizzo. Un casco con due lattine e delle cannucce (sa molto da coinquilino ventenne) o un contenitore a forma di taco, sono due esempi che potrebbero calzare a pennello.

Gli oggetti, in un modo o nell’altro, ci fanno sentire importanti a livello sociale. Da qui viene anche l’abitudine di farsi le foto nei camerini o di fotografare le borse dopo che abbiamo fatto shopping.

L’ossessione nel comprare questi oggetti è tale, che in varie città europee esistono delle catene che non fanno altro che vendere questo tipo di prodotti. Sai di quali negozi stiamo parlando? Uno si chiama Tigre (solo tradotto in inglese) e l’altro, all’entrata di ogni negozio, ha una mucca che ti fa urlare di gioia “Alé Hop! Entriamo!”

4. Pigrizia

Ci sono momenti in cui non hai proprio voglia di uscire a fare acquisti e quindi decidi di farli su internet. Parliamoci chiaro: non sono contrario agli acquisti online, infatti, grazie ad Amazon, ora conosco tutti i fattorini di Parigi e siamo anche diventati amici.

Alle volte, comprare online, è pratico e conveniente, soprattutto se vivi in una grande città. Invece di dover uscire per fare la spesa, la fai online, comodamente da casa, in questo modo ti risparmi il fatto di dover prendere la macchina, pagare il parcheggio, comprare delle nuove borse per la spesa (perché sicuramente le avrai dimenticate a casa) e andare in giro come un mulo carico di peso.

A questo proposito è interessante parlare dell’opzione che ti permette di ritornare un bene nel caso in cui non sia quello che stavi cercando. È un fattore importante quando si parla di fare compere online, come nel caso dei vestiti. Il nostro sistema di ricompensa ci dice: “Dai, compralo, è così conveniente! Te lo portano a casa e te lo provi con tutta la calma che vuoi”. Il nostro sistema di avversione alla perdita concorda: “Sì, ha ragione, tanto se non ti piace, che problema c’è? Lo puoi sempre tornare indietro e ci torneranno pure i soldi!”. Ed è così che alla fine ti ritrovi con vestiti che non avresti mai comprato in altre circostanze e, una volta a casa, trovi sicuramente il modo di abbinarli.

Ti capisco.

Ma le cose non vanno sempre così. Alle volte devi comprare un nuovo caricatore per il tuo smartphone o un adattatore con più prese perché non ne hai abbastanza e lo ordini online. Anche se sai che sarà più costoso a causa delle spese di spedizione, non ti interessa e lo compri lo stesso…perché sei pigro.

Il sistema di ricompensa ti direbbe: “il tempo che risparmi ad andare fino al negozio, lo puoi usare per fare così tante altre cose!”.

5. Ingressi extra

Questo è il più interessante. In che modo, avere un ingresso extra, ti fa perdere denaro? Semplice!

Oh guarda! Ho ricevuto €800 in più! Posso finalmente comprarmi l’iPhone XR per 1000 e passa euro.

Capisci cosa intendo…no?

Dobbiamo stare attenti con gli ingressi extra, perché sono proprio questi a farci sentire tranquilli quando spendiamo, anche se alla fine spendiamo più dello stesso ingresso extra e la nostra situazione finanziaria non è delle migliori.

6. I Social Media

Che ci piacciano o no, hanno un impatto diretto o indiretto sul nostro consumo. Per cominciare, tutti i social media, che all’inizio erano stati pensati solo come piattaforma di condivisione di ricordi (foto, testi, musica, ecc.), oggi sono diventati dei veri e propri mercati, infatti puoi fare acquisti in pochi click.

Se l’acquisto è facilitato, il consumo aumenta.

Per non parlare degli influencers! Lo stesso nome ti fa capire che influenzano le nostre scelte.

Ecco alcuni esempi:

● Pagare di più per un caffè da Starbucks, solo per farti una foto e metterla nelle stories di Instagram.

● Comprare la maglietta della Levi’s o la giacca gialla di Zara perché fa tendenza e tu non vuoi essere da meno, oppure perché hai bisogno di quel senso di approvazione o di appartenenza.

● Comprare creme per il viso (anche se a casa ne hai un’infinità) solo perché quell’influencer ha postato un codice di sconto.

Come ha detto Will Smith un giorno:

“Spendiamo soldi che non abbiamo, in cose di cui non abbiamo bisogno, per impressionare gente a cui non interessa ciò che facciamo”.

Questo è più sicuro persino della nostra esistenza. Meglio conosciuto come sentimento di appartenenza.

E così arriviamo all’ultimo punto, che è anche il mio preferito. Perché? Perché è il più discreto. Questo ultimo fattore è considerato così normale nella nostra società, che alle volte non realizziamo nemmeno quanti soldi ci faccia realmente perdere.

Sei pronto a scoprire la realtà? Eccola qui. Sprechi denaro perché…

7. Hai una banca tradizionale

Sicuramente ti sei reso conto della quantità di commissioni che hai un po’ qui, un po’ là: acquisti all’estero, bonifici, prelievi in contanti presso lo sportello di un’altra banca, ecc.

La lista continua, ma preferisco fermarmi qui.

Diamo un’occhiata veloce ad alcuni numeri.

Normalmente faccio un paio di trasferimenti al mese: la mia banca (quella che ho da tutta la vita), mi fa pagare 3 euro per ognuno, oltre ad un paio di commissioni (2 euro, più o meno), per prelevare all’estero o cose simili. E, solo perché sono fortunato, non pago nulla per il mantenimento della carta, al contrario di molte povere anime. Nel mio caso, 10 euro al mese vanno direttamente alla mia amata banca tradizionale. Non sono molti soldi, ma fa comunque male.

Come si potrebbero investire meglio questi 10 euro? Magari avendo una banca nella tua tasca, accessibile in ogni momento e… rullo di tamburi… con un’assicurazione che copre gli acquisti in negozio o online e persino i viaggi. Ti presento N26 Black che, oltre a tutti i vantaggi di un conto N26 standard, comprende:

● Cancellazione dei voli

● Perdita dei bagagli

● Furto dello smartphone

● Furto di contanti

● …

Tutto assicurato!

E ovviamente, ti libererai delle commissioni nascoste, nessun costo di mantenimento del conto, bonifici gratuiti e prelievi illimitati.

Se non sei ancora passato a N26 Black, forse è a causa di uno dei comportamenti di cui abbiamo parlato prima. Il numero 4…la pigrizia. E se sei già un cliente N26, beh, congratulazioni! Hai vinto, hai finalmente sconfitto le inutili commissioni, le code in banca, le filiali e soprattutto, tra le altre cose, le scritte in piccolo.

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